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Dal Senegal al mondo, grazie ad un premio di poesia internazionale

Un premio, internazionale, di poesia, bilingue e francese, giunto alla terza edizione, indetto “Sulle Orme di Léopold Sédar Senghor”, politico e poeta senegalese di lingua francese. La premiazione si svolgerà il 16 dicembre alla Biblioteca Sormani di Milano ma l’idea è nata ad Arcore, da Cheikh Tidiane Gaye che, come presidente dell’Associazione Africa Solidarietà Onlus, oltre che come scrittore e come italiano di adozione, ha deciso di attivarsi per “fare tanto con pochi soldi, mettendoci la faccia invece che grandi nomi o campagne”.

In soli tre anni, il premio ha già conquistato numerosi patrocini, tra cui quelli della Presidenza dell’Unione Europea, della Commissione Unesco Italia, dell’Ambasciata del Senegal, dell’Accademia di Brera, della Dante Alighieri, del Comune di Milano e dell’Istituto Francese di Milano. L’unico ente che oltre al “bollino” ci ha messo anche i soldi, è però la Cgil. È grazie a questo sindacato, infatti, che i vincitori di ogni sezione riceveranno 500 euro e non solo una stretta di mano del presidente e della Giuria.

 

Cheikh Tidiane Gaye 3

 

Più che la sfilata di patrocinanti, a incoronare come successo questa terza edizione del premio è il numero di partecipanti e le loro provenienze. Sono oltre 500 le poesie, in francese o in italiano, e arrivano non solo dall’Italia e dal Senegal, e nemmeno solo da quella parte di continente africano in cui si parla francese. Ci sono versi che parlano di fratellanze, pace e solidarietà inviati dalla Svizzera e dalla Croazia, dal Belgio, dalla Spagna e, attraversando l’Atlantico, anche dal Canada, da Haiti e dagli Usa. Alcune poesie parlano anche di ambiente e di problemi climatici, di disastri e siccità: “è un tema che abbiamo chiesto di toccare, proprio per invitare le persone ad andare alle radici del fenomeno migratorio e non guardare solo agli ‘arrivi in Italia’ o agli sbarchi. Molte persone che lasciano la loro terra, lo fanno perché non possono più coltivarla a causa dei cambiamenti climatici”.

In attesa di selezionare i finalisti, a metà novembre, e i vincitori, rigorosamente solo il giorno della premiazione, Cheikh Tidiane Gaye sta terminando di confezionare una antologia che sarà sfogliabile nel 2018, con versi di poeti italiani e stranieri, dedicata ai “volti invisibili”. Stavolta il titolo è “un esplicito richiamo al nostro obiettivo, quello di valorizzare gli intellettuali neri e allo stesso tempo parlare dei disagi che molti profughi vivono sulla loro pelle”, spiega.

Se non stupisce questa voglia di far conoscere in Italia la cultura del proprio paese di origine, fa riflettere ciò che Tidiane Gaye fa con la sua Associazione Africa Solidarietà Onlus “in senso inverso”. Vale a dire che porta in Senegal, valorizza e diffonde la letteratura italiana e i suoi protagonisti. Lo fa “letteralmente” e pragmaticamente, nel modo più ovvio ma anche più difficile che c’è, oggi, in epoca di ebook e di letture 4.0: raccogliendo porta a porta, o quasi, per tutta la Brianza e oltre, libri di letteratura italiana. “Italiana, ma classica” precisa, perché le pagine che poi saranno sfogliate dagli studenti senegalesi nelle due scuole che li riceveranno, di sua conoscenza, dovranno essere quelle scritte da sommi poeti e penne d’eccellenza. Dante, Leopardi, Boccaccio, quelli che per noi sono ricordi di scuola, in Senegal sono una finestra su una Italia lontana ma anche vicina, visto che da lì arrivano i libri, dalle case di persone che hanno deciso di dare una mano a Cheikh Tidiane Gaye, molto spesso perché lo hanno conosciuto personalmente o per “passaparola” a corto raggio.

Quando ha detto “voglio fare tanto con pochi soldi, mettendoci la faccia invece che grandi nomi o campagne”, poi Cheikh Tidiane Gaye lo ha fatto davvero e continua a farlo, stillando impegno giorno dopo giorno per conquistare la fiducia e ancora prima l’attenzione dei cittadini brianzoli.

Cene solidali, concerti gratuiti aperti a tutti, incontri di approfondimento su temi “grossi” ma che oggi sono presenti sottotraccia in quasi ogni titolo di giornale. Dall’immigrazione al razzismo, dai genocidi alle persecuzioni.

“Per essere una associazione così giovane, nata da poco più di tre anni, stiamo facendo tanto e tanto di concreto”. Tidiane Gaye pensa ai libri in viaggio verso il Senegal ma anche agli aiuti economici ai ragazzini senegalesi la cui famiglia non ha i soldi per pagare gli studi, al sostegno pratico e burocratico per far rientrare alcune salme in patria e ad altre “questioni pratiche” che solo chi “ci mette la faccia” conosce e intercetta.

Se si chiede a Tidiane Gaye se trova i Brianzoli “un po’ razzisti”, lui scoppia in una risata aperta e trasparente, “ma no, macché razzisti. Io uso poco la parola razzista, contiene molto odio, è una parola forte: l’odio è odio. Non posso parlare di razzismo, assolutamente, anzi. C’è solo un po’ di diffidenza, ma la diffidenza è normale, ce l’abbiamo tutti. I miei concittadini partecipano alle nostre iniziative, si associano, si interessano. Mi conoscono in prima persona o quasi, e sanno cosa sto facendo. Forse anche per questo riescono a fidarsi. Io sono il primo che ci metto la faccia, che giro a raccogliere i libri nelle case, se necessario, che promuovo e organizzo incontri. La nostra è una associazione fatta di persone che vivono sul territorio, non un grande nome e un logo, ed è forse per questo che la diffidenza dura poco, prevale la sensazione di essere parte dello stesso mondo”.

Le attività dell’Associazione, aggiornate, sono consultabili al sito www.africasolidarieta.it e sulla pagina Facebook di Africa Solidarietà Onlus