I dati presentati presso la CGIL evidenziano forti tagli ai bilanci degli enti locali della nostra Provincia nei prossimi anni. Il federalismo fiscale sarà così vantaggioso?
Mercoledì 20 Aprile 2011 è stato presentato presso la CGIL di Monza uno studio sui tagli ai bilanci degli enti locali della nostra Provincia (per il 2011 e stime per il 2012).
Il materiale riguarda tutti i comuni del territorio di Monza e Brianza, in particolare in riferimento alle nuove norme sul federalismo fiscale.
Il tanto sbandierato "federalismo fiscale" entrerà in vigore dal 2014, in seguito alle recenti approvazioni in merito in parlamento. Ma, come propagandato dai suoi sostenitori, sarà realmente un beneficio per l'Italia? E per la nostra provincia? I dati della CGIL sembrano dimostrare l'esatto contrario.
Maurizio Laini, Segretario Generale della CGIL Monza e Brianza, ci introduce i dati dello studio. Innanzitutto, tra il 2011 e il 2012, per via dei tagli, ai comuni italiani verranno sotratti circa 1,5 miliardi (2011) e 2,5 miliardi (2012) e nello stesso periodo saranno circa 7 i miliardi che non entreranno nelle casse delle province italiane.
Da ciò consegue che l'autonomia degli enti locali sarà fortemente ridotta, anche per via del "patto di stabilità", che impedisce agli enti di spendere oltre le loro capacità.
Analizziamo brevemente solo alcune delle tabelle e dei grafici forniti dalla CGIL sulla situazione nella provincia di Monza e Brianza (elaborazioni a cura della CGIL Monza e Brianza su dati del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Economia per la parte riguardante l’IRPEF e le addizionali).
Tabella 1
La Tabella 1 mostra i tagli per il 2011 e quelli stimati per il 2012. Possiamo notare come il solo comune di Monza vada a perdere oltre 3,5 milioni quest'anno e oltre 6 nel prossimo. Una cifra importante, pari a circa 50 euro ad abitante, se consideriamo la stima per il 2012. A seguire anche altri comuni della provincia perdono somme imponenti (Seregno, Desio, Limbiate, Cesano Maderno, Lissone). In totale i comuni della provincia vedranno le loro entrate ridotte di circa 19 milioni (2011) e di quasi 31,5 (2012).
Di fronte a simili riduzioni, i comuni hanno due possibili scelte: la riduzione dei servizi ai cittadini, oppure l'aumento delle tasse (ad esempio l'addizionale IRPEF, o tasse "locali")...O entrambe.
Tabella 2
La Tabella 2 mostra come, nei principali comuni della provincia, la poporzione dei tagli (stima 2012) sia piuttosto omogenea, attestandosi attorno a circa 40 euro per ogni abitante, ad eccezione di Monza dove incide per quasi 50 euro pro-capite. Una notevole riduzione, superiore a molte ipotetiche tasse cittadine, come ad esempio la recente idea della "tassa sulla Villa Reale". Tutto ciò da parte del governo che "non mette le mani nelle tasche degli italiani".
Tabella 3
La Tabella 3 mostra i tagli (sempre sulla stima 2012) in percentuale rispetto alle entrate correnti e totali. Come possiamo osservare la media dei tagli è intorno al 5%, con punte più elevate come nel caso di Cesano Maderno. Un taglio alle casse comunali decisamente importante al quale i comuni saranno sicuramente chiamati a far fronte con riduzione di costi o nuove entrate.
La situazione è ulteriormente riassunta nel Grafico sottostante, che mostra gli importi dei tagli nei principali comuni della provincia, e la relativa ripercussione pro-capite.