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È scomparso il 5 luglio 2013 un amico di Vorrei. Lo ricordiamo con una sua lettera e le 3 interviste pubblicate in questi anni.

C

arlo Vittone era uno spirito libero. Davvero, non per modo di dire. Che io sappia, non era legato a nessun giro. Fu lui a ricordarmi che «gli idioti sono a destra come a sinistra». Non ricordo come l'ho conosciuto, forse ai tempi di Forum Monza, la testata di cui era editore.

Sono stato più volte nella sua casa stracolma di libri e mille altre cose. Mi parlava dei suoi viaggi, dell'ISA (la scuola in cui insegnava), dei libri che stava preparando e negli ultimi tempi anche degli acciacchi, però senza mai metterla giù pensante. Era colto. Sapeva tante cose, senza vantarsene. A me le persone così sono sempre piaciute. Ci si vedeva poco, perché così va da queste parti. Ogni tanto mi chiamava, ci ripromettevamo di bere qualcosa nella sua bella terrazza.

Mancherà alla città, mancherà a sua moglie Eva, alla sua famiglia. E mancherà anche a noi. Un bel po'.

 

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Carlo Vittone in una foto di Pier Francesco Pozzi

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In questi anni l'abbiamo intervistato 3 volte e nel 2009 ci inviò una lettera. Si parla quasi sempre del Parco e della Villa Reale di Monza.

Vittone e la Lega: pensano all'Autodromo e dimenticano l'ambiente.
Insegnante, editore, autore di interessanti volumi su Monza, i monzesi, la Villa Reale, profondo conoscitore della città e dei suoi concittadini, Carlo Vittone ha conosciuto anche una stagione di politico impegnato sulla scena monzese. È stato infatti Consigliere Comunale ed Assessore al Parco per i Verdi negli anni Novanta: ha preso parte alla prima giunta Moltifiori a guida leghista quando, nel 1992, la Lega ebbe a Monza la sua prima affermazione popolare superando il 32 per cento dei voti (...)

Vittone "Il golf? 150 ettari riservati a un migliaio di persone"
Intervista a Carlo Vittone, studioso di filosofia, assessore nella prima giunta monzese a guida leghista, editore e co-autore di un libro sulla Villa e di uno sul Parco. Profondo conoscitore della storia e dei travagli che il grande complesso ha vissuto e vive sin dalla sua fondazione, nel XVIII secolo.

La Villa di rappresentanza costa, non rende
Lettera di Carlo Vittone: "le spese necessarie a organizzare e realizzare attività istituzionali non sono a carico dell’ospitato, ma a carico dell’ospitante"

«La villa Reale rischia di diventare un hotel di lusso»
Intervista allo studioso Carlo Vittone «Ma le scelte attuali sono la logica conseguenza di quelle precedenti, si rinuncia al ruolo storico-culturale della Villa per quello di “produttrice di reddito”»

Gli autori di Vorrei
Antonio Cornacchia
Antonio CornacchiaWebsite: www.antoniocornacchia.com

Sono grafico e art director, curo campagne pubblicitarie e politiche, progetti grafici ed editoriali. Siti web per testate, istituzioni, aziende, enti non profit e professionisti.
Scrivo soprattutto di arti e cultura.

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