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Cinema. Io e te: da uno a due, dalla solitudine alla complicità: Bernardo Bertolucci traduce in musica e immagini il bel racconto di Niccolò Ammaniti

 

Lorenzo ha 14 anni e tante difficoltà a rapportarsi con coetanei, genitori, il mondo. Così gli balza in mente l'idea di “bigiare” la settimana bianca con la scuola per chiudersi in cantina e trascorrere una settimana in solitudine, solo, con una riserva di musica, libri, Nutella, succhi di frutta e merendine. Sregolata e lunatica, Olivia, la sorellastra che sognava di confondersi nei muri per sparire, irrompe nel suo rifugio, fisicamente, ma non solo. L'io scelto da Lorenzo, alla fine della settimana in cantina, diventa un “Io e te”.

Per trasformare in film il libro di Niccolò Ammaniti, edito da Einaudi, il regista Bernardo Bertolucci ha scelto due corpi e due volti magnetici (Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco), immagini suggestive, un forte uso della luce, e del buio, e inquadrature da maestro quale è per sottolineare gli elementi chiave, e simbolici della storia. Ad esempio il formicaio su cui Lorenzo concentra la propria attenzione prima che Olimpia le piombi affianco, adolescente sbandata dietro cui si cela una compagna di avventure. Sbandata sì, ma complice e capace di contagiare con la sua incoscienza anche il fratellastro 14enne, rattrappito nella sua solitudine.

“Io e te” se da un lato ricorda “The Dreamers” - in cui sempre Bertolucci ha raccontato la convivenza di un trio di adolescenti alla scoperta delle proprie pulsioni erotiche - dall'altro se ne discosta totalmente. Lorenzo e Olivia non sono osservati dall'alto come accadeva nell'appartamento parigino, ma dal divano polveroso della cantina, dal bagno, dal sedile del bus con cui il ragazzo rincasa invece di partire per la montagna. Cambia la posizione della macchina da presa e con essa anche il punto di vista sugli atteggiamenti dei protagonisti.

A completare le immagini la colonna sonora del film — a volte sparata nelle orecchie del protagonista — con alcuni successi internazionali come “Sing for Absolution” dei Muse,”Boys don’t Cry” dei The Cure e una sorpresa, finale: “Ragazzo Solo, Ragazza Sola”, versione italiana di Space Oddity di David Bowie, il cui testo italiano è di Mogol.

 

REGIA: Bernardo Bertolucci
SCENEGGIATURA: Bernardo Bertolucci, Niccolò Ammaniti, Umberto Contarello, Francesca Marciano
ATTORI:
Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco, Sonia Bergamasco, Pippo Delbono, Veronica Lazar, Tommaso Ragno
Ruoli ed Interpreti

FOTOGRAFIA: Fabio Cianchetti
MONTAGGIO: Jacopo Quadri
MUSICHE: Franco Piersanti
PRODUZIONE: Fiction Cinematografica
DISTRIBUZIONE: Medusa Film
PAESE: Italia 2012
DURATA: 97 Min