Teatro. Tra buio e luce alla ricerca della felicità
O
gni essere umano se l’è domandato almeno una volta nella vita: “sono felice? Cosa posso fare per essere felice? Che cos’è poi la felicità?”
Intorno a queste semplici e cruciali domande ruota lo spettacolo “Luminescienz (la setta)” in scena al Teatro Filodrammatici fino al 19 maggio per la regia di Umberto Terruso. Un uomo si sveglia dal coma e, convinto di essere entrato in contatto con un’entità superiore, fonda una nuova religione basata sul culto della luce in contrapposizione agli abissi del buio. Persuaso di essere un Profeta, l’uomo coinvolge la ex moglie, un noto attore cinematografico e persone comuni nella costruzione di una bizzarra setta che promette felicità e salvezza ai nuovi adepti. Tuttavia, la vera natura dell’organizzazione sarà ben presto svelata da un susseguirsi di situazioni al limite del grottesco e dell’assurdo che paleseranno la fragilità e l’umanità del suo fondatore e degli altri componenti. La simpatica commedia scritta da Dario Merlini si fa beffa dell’uomo dei nostri tempi alla continua ricerca di metodi, antidoti e cure per sconfiggere il dolore e vivere felici, ironizza su strambi rituali (si notino i bicchieri con dentro la luce) e ritrae con la penna personaggi buffi e ridicoli nelle fattezze e nei gesti. Bravi gli attori, che con genuinità e ironia, si divertono ad interpretare ruoli sopra le righe. La scenografia è essenziale e fluida grazie al grande pannello in fondo alla scena che cambia colori e prospettive. Interessanti i cambi di scena che entrano a pieno titolo nell’azione teatrale e lo sfondamento della quarta parete con il coinvolgimento del pubblico a cui il “Maestro” si rivolge nelle convention della setta.
Da vedere se non avete simpatia per Scientology, Tom Cruise e se avete voglia di farvi qualche sana risata in un graziosissimo teatro milanese.
LUMINESCIENZ (La Setta)
di Dario Merlini
regia di Umberto Terruso
Con: Enrica Chiurazzi, Stefano Cordella,Andrea Lapi, Francesco Meola, Dario Merlini
scene e costumi Chiara Luna Mauri
assistente alla regia Daniele Crasti, Fabio Zulli
produzione Òyes
con il sostegno di Teatro Filodrammatici