Per i tipi de L’Orma è in libreria un volume che raccoglie tutti gli scritti su Beckett di Adorno, filosofo tedesco scomparso nel 1969, vent’anni prima dell’amico irlandese drammaturgo, poeta e traduttore.
Il cinema come lo ha vissuto e realizzato Alberto Grifi, una specie di Socrate della settima arte. A lui, con lui e per lui, Stefania Rossi – artista, videomaker e documentarista – ha dedicato un libro
Intervista al concept duo: «La nostra intenzione primaria è di fornire all'ascoltatore più dettagli possibili per restituire la complessità di un mondo lontano e al tempo stesso vicinissimo.»
La città, anche quella europea, è sempre più un’ipercittà, restìa alle definizioni e lontana dalla classificazione. Quartieri complicati frutto di vecchie pianificazioni urbanistiche, grandi infrastrutture, o città senza forma, a forma di nebulosa o di sciame…
“L’albero degli zoccoli” lo vidi grazie alla scuola. Era il 1978 e avevo nove anni e il fatto di andare al cinema la mattina, in modo istituzionale in un certo senso, ricordo che aggiunse all’impresa un senso di solennità. Tre ore di film a quell’età non sono cosa da poco, di un film così poi.
Coinvolto nel progetto Tre colori, Preisner trasportò insieme a Kieslowski e Piesiewicz il suo pianoforte su per le scale fino all’appartamento in cui avrebbe composto la musica, mentre al piano di sotto regista e sceneggiatore avrebbero trascorso il tempo fumando, bevendo, chiacchierando di Dio e automobili per poi gettare su pezzi di carta recuperati a stento qualche idea per il film.
Il libro di Primo de Lazzari per Teti editore. Come in tutti i paesi occupati, anche in Italia Himmler decise però di costituire un corpo di SS, la sua terribile milizia ariana, paganeggiante e fanatica.
I cento anni di un ragazzo radicale e il movimento artistico tedesco che all’indomani della prima guerra mondiale andava alla ricerca della perfetta identificazione tra forma e funzione.
Intervista al cantante in occasione dell'uscita del nuovo disco con i Radicanto «La nostra musica cerca di dire che abbiamo bisogno di ponti da costruire.»
L'Ex CCCP-CSI e il teatro barbarico «è vero che i barbari sono coloro che hanno distrutto la civiltà di Roma, ma sono anche coloro che hanno prodotto quella cosa che noi chiamiamo Europa».
Quella de Il Trono di Spade non è solo la fine di una serie, è la fine di un tipo di narrazione, un evento legato a grandi zone tematiche, estese tra le modalità di espressione della televisione e la fruizione degli spettatori, la nascita dei servizi streaming a formato liquido e il cambiamento di un tipo di narrativa di prestigio.